Sociofobia
Le persone con disturbo d’ansia sociale o sociofobia hanno una paura irrazionale di essere osservate, giudicate e valutate, s’imbarazzano e ciò li umilia.
L’ansia e il disagio diventano così estremi che interferiscono con la vita quotidiana. Questo è uno dei disturbi mentali più comuni, si stima che il 13% della popolazione mondiale, in un certo momento della sua vita mostri i segni della sociofobia. Con un trattamento adeguato, i sintomi possono essere gestiti e la qualità della vita può migliorare notevolmente.
La differenza tra timidezza normale e sociofobia riguarda la gravità e la persistenza dei sintomi che sono sia emotivi sia fisici.
Alcuni dei sintomi emozionali comprendono:
- Intensa paura in situazioni in cui non si conoscono altre persone.
- Paura di esporsi ed essere giudicati
- Ansia per l’imbarazzato che si prova
- Paura che gli altri noteranno la propria ansia.
- La paura e il terrore iniziano con settimane di anticipo rispetto all’impegno preso.
Esempi di sintomi fisici includono:
- Sudorazione profusa
- Mani tremanti
- Tensione muscolare
- Batticuore eccessivo
I pazienti sociofobici sanno che la loro paura è sproporzionata alla situazione reale, ma non sono ancora in grado di controllare la loro ansia.
L’ansia può essere di tipo sociale o da prestazioni, spesso di entrambi i tipi.
La malattia di solito inizia in adolescenza, anche se si può dare qualche manifestazione già durante l’infanzia, infatti, gli esperti ritengono che sia la conseguenza di una combinazione fra fattori genetici e ambientali.
I ricercatori stanno lavorando per determinare se ci sono geni specifici legati ad ansia e paura, perché diversamente non si spiega l’essere della patologia. Per esempio, uno squilibrio del neurotrasmettitore serotonina, una sostanza chimica che regola l’umore e le emozioni, può giocare un ruolo determinante nello sviluppo della sociofobia.
Intanto le opzioni di trattamento più efficaci sono terapia cognitivo-comportamentale e farmaci ansiolitici , anche se spesso basta solo la terapia cognitivo-comportamentale